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ALBANIA - Market OVERVIEW Focus

Nell’ultimo biennio la crescita del PIL albanese si è attestata mediamente sui 3,2 punti percentuali e, secondo le previsioni della Banca Mondiale, in accordo con quelle del Global Economic Prospect, prima dell’emergenza sanitaria si stimava una crescita particolarmente solida (+8%) per il biennio 2021-2022. Oggi, queste proiezioni lasciano spazio a nuovi numeri. La produzione subirà un arresto, così come la domanda interna. L’inflazione, rallentata nel 2019 attestandosi all’1,1%, resterà tendenzialmente stabile, pur seguendo l’andamento della domanda interna, che subirà un leggero freno. Nel 2019 la disoccupazione era diminuita, arrivando all’11,4% con 160.000 non occupati (-16.000 rispetto al 2018), ma nell’anno in corso dovrebbe tornare ad aumentare per ovvie ragioni. Le previsioni della World Bank sostengono che il secondo trimestre 2020 porterà il paese in una fase recessiva, aggravata dal crollo del settore turistico, che potrebbe pesare sull’intera economia con una contrazione del PIL che potrebbe arrivare a 5 punti percentuali a fine anno, per tornare a salire verso la metà del 2021. Il valore negativo sarà influenzato dai mancati introiti della stagione estiva, a meno di eventuali cambiamenti della situazione contingente.

Anche secondo la Banca Centrale albanese l’attività economica dovrebbe registrare il massimo rallentamento nel secondo trimestre 2020, con un secondo semestre complesso e una piena ripresa nel 2021. Sicuramente la pandemia lascerà delle tracce, ma saranno solo transitorie e gli equilibri economici e finanziari – così come il trend di crescita nel medio e lungo termine – non verranno intaccati.

Decisamente migliori, invece, le previsioni dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, secondo cui la crisi influenzerà il turismo e, solo a latere, il settore manifatturiero: l’Albania risulterà il paese meno colpito dell’intera regione balcanica. Nel 2021 si potrà ritornare ai positivi valori del PIL pre-Covid, con una crescita dell’8,8% (che quindi, al netto del disavanzo 2020, si muterà in un PIL variabile tra +3% e + 4%) e un nuovo aumento di consumi e investimenti privati, a differenza di quelli pubblici che non si sono fermati neppure nel periodo di emergenza, quando il paese ha deciso di non interrompere i progetti in fieri.

Alla fine di aprile, la Commissione parlamentare economica ha approvato il bilancio 2020, prevedendo un pacchetto finanziario destinato a cittadini e imprese in difficoltà a causa dell’emergenza pandemica. Si tratta di una manovra di 7 miliardi di lek (56,2 milioni di euro) destinata ai dipendenti del settore privato, con una suddivisione funzionale al fatturato delle imprese (sotto i 113.000 euro). A questo si aggiunge l’approvazione di una (seconda) garanzia sovrana per capitale circolante e investimenti, destinata alle imprenditorie albanesi (o di diritto albanese, quindi anche straniere). Sempre a sostegno del mercato, la Banca d’Albania ha deciso di adottare una serie di misure per mitigare gli effetti negativi, creando le premesse per una rapida ripresa: l’Istituto ha infatti aumentato la sua capacità operazionale, garantendo una fornitura ininterrotta di denaro, stampando nuova moneta. Il Consiglio di Vigilanza della Banca, con le altre Autorità, sta operando per rimodulare la politica fiscale, che assumerà un ruolo primario per la ripresa.

L’erogazione di fondi destinati all’emergenza sanitaria, il sostegno alle famiglie e i provvedimenti fiscali per migliorare la liquidità delle imprese rappresentano le principali misure a sostegno della crisi. Si procederà anche con un aumento del debito pubblico per riuscire a mantenere gli equilibri economici e finanziari. Le imprese saranno tenute a riorganizzarsi con una maggiore flessibilità, utilizzando nuovi modelli, in modo da non bloccare la catena di produzione e servizio.



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